Partita IVA per liberi professionisti: guida 2025 per freelance

Partita IVA per liberi professionisti guida 2025 per freelance
Indice

Introduzione:

Nel 2025, ottenere e gestire una partita IVA è essenziale per chi intraprende un’attività da libero professionista. Questa guida che abbiamo realizzato ha l’obiettivo di offrirti una panoramica dettagliata su come orientarti tra le normative fiscali italiane, i principali obblighi fiscali, le agevolazioni disponibili e come scegliere il regime forfettario più adatto alla tua attività. Scopri come scegliere il codice ATECO più indicato e sfruttare al meglio gli strumenti fiscali per ottimizzare la gestione della tua impresa individuale.

Cos’è la Partita IVA per Liberi Professionisti: 

La partita IVA è un codice fiscale unico che consente a chi lavora in modo autonomo di operare legalmente e adempiere agli obblighi fiscali. Questo strumento è obbligatorio per chi esercita una professione in maniera continuativa, tipicamente di tipo intellettuale, senza legami di subordinazione con i clienti. Tra i liberi professionisti rientrano figure come avvocati, medici, architetti, consulenti, web designer, copywriter, fotografi e molti altri, sia nel campo tradizionale che digitale. È importante sottolineare che non è possibile svolgere attività professionale continuativa senza la partita IVA, a meno che non si tratti di prestazioni occasionali, ovvero attività non abituali e sporadiche.

La Partita IVA è Obbligatoria 

La partita IVA per liberi professionisti rappresenta un obbligo fiscale fondamentale per chi svolge attività economiche in modo indipendente e continuativo. Si tratta di un codice identificativo che permette di operare legalmente, emettere fatture, pagare le imposte e rispettare gli adempimenti fiscali. Quindi, se sei un consulente, un freelance, un avvocato, un medico, un designer o qualsiasi altra figura che lavora autonomamente, la partita IVA è un passo indispensabile per gestire correttamente la tua attività professionale.

Come Aprire la Partita IVA step by step

Aprire una Partita IVA per liberi professionisti è un processo relativamente semplice, ma richiede attenzione a diversi aspetti cruciali. Il primo passo consiste nel contattare l’Agenzia delle Entrate, che ti offre la possibilità di registrare la Partita IVA online o tramite un intermediario (ad esempio, un commercialista). Ecco i passaggi principali per aprire la tua Partita IVA:

1. Scelta del Codice ATECO:

Il codice ATECO rappresenta la tua attività economica. È fondamentale scegliere il codice corretto, poiché influirà anche sul calcolo del reddito imponibile, in particolare se opti per il regime forfettario.

2. Selezione del Regime Fiscale:

  • Regime Forfettario: Questo regime offre vantaggi fiscali, con una tassazione ridotta al 5% per i primi 5 anni (se soddisfi i requisiti di start-up), e al 15% successivamente. Non è previsto l’addebito dell’IVA né la ritenuta d’acconto in fattura. È disponibile per chi ha ricavi annuali inferiori a 85.000 euro
  • Regime Ordinario: Se il tuo reddito supera i limiti del regime forfettario, puoi optare per il regime ordinario, che prevede una tassazione IRPEF progressiva (23%, 35%, 43%) e l’applicazione dell’IVA. Questo regime ti permette di dedurre un numero maggiore di spese aziendali. 

3. Compilazione del Modello AA9/12:

Per aprire la tua Partita IVA, dovrai compilare il modello AA9/12, che contiene i tuoi dati personali, il codice ATECO e la scelta del regime fiscale. Puoi presentarlo in uno dei seguenti modi:

  • Online sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
  • Via PEC.
  • Di persona presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. 

4. Iscrizione alla Cassa Previdenziale:

Se la tua professione è regolamentata da un Albo (ad esempio, avvocati, commercialisti), è necessario iscriversi alla Cassa Previdenziale relativa.
Se non esiste un Albo specifico per la tua professione, dovrai iscriverti alla Gestione Separata INPS, con un contributo previdenziale che si aggira intorno al 26% del reddito.

5. PEC e Firma Digitale:

  • La PEC è obbligatoria per i professionisti iscritti all’Albo, ma è consigliata per tutti, specialmente per la fatturazione elettronica.
  • La firma digitale non è necessaria per i liberi professionisti che non sono iscritti alla Camera di Commercio

Aprire una Partita IVA come libero professionista richiede pochi passaggi chiave, come la scelta del codice ATECO e del regime fiscale più adatto, la compilazione del modello AA9/12, e l’iscrizione a una cassa previdenziale, se necessario. Con l’opzione di registrazione online o tramite un intermediario, il processo è semplice ma richiede attenzione a ogni dettaglio per garantire una gestione fiscale corretta.

Scelta del Codice Ateco

Il codice ATECO è fondamentale per identificare l’attività economica che svolgi e deve essere scelto correttamente quando apri la tua partita IVA. Ogni tipo di attività, da un consulente a un designer, ha un codice ATECO specifico. La scelta errata può portare a problematiche fiscali, quindi è essenziale consultare un esperto o utilizzare il supporto dell’Agenzia delle Entrate per scegliere il codice giusto.

Come Scegliere

Quando parliamo di codice ATECO, parliamo di un identificatore numerico e alfabetico che classifica univocamente la tipologia di attività economica che svolgi. Selezionare il codice ATECO corretto è fondamentale per evitare problemi fiscali e contributivi e per una corretta gestione amministrativa della tua Partita IVA.

Passaggi per Scegliere il Codice ATECO

  1. Analizza la Tua Attività: Descrivi nel dettaglio cosa farai. Il codice ATECO deve rappresentare fedelmente la tua attività principale. 
  2. Consulta gli Elenchi Ufficiali: Trovi l’elenco aggiornato dei codici ATECO sui seguenti portali:
    • ISTAT (classificazione ufficiale). 
    • Infocamere e codiceateco.it, che permettono di cercare per parola chiave. 
  3. Procedi dal Generale al Particolare: I codici ATECO sono organizzati gerarchicamente: partono da una lettera che indica il macro-settore e proseguono con numeri che precisano la categoria, sottocategoria e l’attività specifica. Più lungo è il codice, più dettagliato sarà. 
  4. Cerca per Analogia se la Tua Attività è Nuova o di Nicchia: Se la tua attività è innovativa o digitale e non ha un codice ATECO specifico, scegli quello che più si avvicina per descrizione. 
  5. Valuta se Hai Più Attività: Se svolgi diverse attività, puoi indicare fino a sei codici ATECO, specificando quale sarà quella prevalente. 
  6. Consulta un Esperto: In caso di dubbi, soprattutto per attività complesse o nuove, chiedi il supporto di un commercialista o consulente fiscale. Un errore nella scelta del codice ATECO può causare problematiche fiscali o contributive. 

Strumenti Utili per la Ricerca del Codice ATECO:

  • Sito ISTAT: Ricerca per parola chiave nella classificazione ufficiale.
  • Agenzia delle Entrate: Strumento per cercare il codice attività in fase di apertura della Partita IVA.
  • Infocamere: Motore di ricerca gratuito per individuare il codice più adatto.
  • Siti Specializzati: Come codiceateco.it, utili per una ricerca veloce e intuitiva. 

Esempi Pratici

  • Un avvocato selezionerà il codice “69.10.10 – Attività degli studi legali”.
  • Un social media manager, non avendo un codice specifico, userà “73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari”

In sintesi, per scegliere il codice ATECO giusto, descrivi accuratamente la tua attività, consulta gli elenchi ufficiali o strumenti online, procedi dal generale al particolare e, se necessario, chiedi supporto a un esperto fiscale. Questo ti aiuterà a evitare errori e a garantire una gestione fiscale corretta.

Adempimenti fiscali: cosa devi sapere nel 2025

Nel 2025, la gestione della partita IVA include diversi adempimenti fiscali obbligatori. Ecco alcune scadenze e obblighi da considerare:

  • Fatturazione elettronica: obbligatoria per la maggior parte delle attività.
  • Dichiarazione dei redditi: utilizzo del modello 730 per i freelance che rientrano in determinate condizioni.
  • Contributi INPS: pagamento delle contribuzioni previdenziali, che possono variare a seconda del regime fiscale scelto. 

Essere puntuali e precisi nei pagamenti e nelle dichiarazioni è fondamentale per evitare sanzioni.

Commercialista per liberi professionisti: quando è necessario?

Se hai una partita IVA e vuoi essere sicuro di non incorrere in errori fiscali, consultare un commercialista è altamente consigliato. Il commercialista può supportarti nella scelta del regime fiscale giusto, nella gestione della contabilità e nel rispetto degli obblighi fiscali annuali. La sua esperienza ti aiuterà a ottimizzare il carico fiscale e a evitare sanzioni.

Agevolazioni fiscali per freelance nel 2025

Nel 2025, ci sono diverse agevolazioni fiscali a disposizione dei freelance. Tra queste, le più rilevanti sono:

  • Detrazioni per spese professionali.
  • Contributi INPS ridotti per chi è in regime forfettario.
  • Credito d’imposta per chi fa investimenti in innovazione e formazione. 

Approfittare di queste agevolazioni può significare risparmiare notevolmente sulle tasse.

Costi di Apertura e Gestione della Partita IVA

L’apertura della Partita IVA è gratuita se decidi di procedere autonomamente, senza l’aiuto di un intermediario. Tuttavia, se preferisci affidarti a un commercialista (scelta consigliata) o un consulente fiscale per facilitare il processo, dovrai sostenere i costi relativi alla sua parcella, che possono variare in base alla complessità dell’attività e alle tariffe professionali.

Per quanto riguarda la gestione annuale, i costi si suddividono in due principali voci:

  1. Tasse: Il pagamento delle imposte dipende dal regime fiscale scelto (forfettario o ordinario) e dal reddito annuale generato. Per esempio, nel regime forfettario la tassazione è ridotta (5% o 15%), mentre nel regime ordinario si applica l’IRPEF con aliquote progressive e l’IVA. La gestione delle imposte può richiedere l’assistenza di un commercialista per evitare errori nel calcolo e nelle dichiarazioni. 
  2. Contributi Previdenziali: Ogni libero professionista è tenuto a versare i contributi previdenziali per garantire la propria copertura pensionistica e sociale. Se la tua professione è regolamentata, dovrai iscriverti alla Cassa Previdenziale specifica. In caso contrario, dovrai versare i contributi alla Gestione Separata INPS. La percentuale di contributo può variare a seconda della tua attività, ma in genere si aggira intorno al 26% del reddito. 

Inoltre, gli adempimenti amministrativi come la fatturazione elettronica, la compilazione della dichiarazione dei redditi e altre pratiche fiscali potrebbero comportare ulteriori spese se decidi di avvalerti di un commercialista. Anche i costi per strumenti tecnologici, come software di contabilità o fatturazione, potrebbero essere necessari per semplificare la gestione fiscale e garantire una corretta applicazione delle normative.

In sintesi, i costi di apertura della Partita IVA possono essere minimi se gestiti autonomamente, ma la gestione annuale comporta l’adempimento di obblighi fiscali e previdenziali che potrebbero richiedere l’assistenza di esperti, a fronte di spese professionali che variano a seconda delle necessità.

Tasse e Contributi per Liberi Professionisti: Guida ai Regimi Fiscali 2025

Quando si avvia un’attività da libero professionista, è fondamentale comprendere le tasse e i contributi che si devono pagare, oltre a scegliere il regime fiscale più vantaggioso. Nel 2025, esistono due principali opzioni fiscali per i liberi professionisti: il regime forfettario e il regime ordinario. Entrambi hanno caratteristiche differenti, con vantaggi e svantaggi a seconda della tua situazione.

Regime Forfettario:

Il regime forfettario è un’opzione fiscale particolarmente vantaggiosa per i liberi professionisti che hanno un reddito annuo relativamente basso. In questo regime, l’aliquota fiscale è ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività, e al 15% successivamente. Questo regime prevede il calcolo delle imposte su base forfettaria, senza l’applicazione dell’IVA né la necessità di effettuare ritenute d’acconto. Questo lo rende particolarmente semplice da gestire, soprattutto per chi inizia la propria carriera da freelance.

Regime Ordinario:

Il regime ordinario, invece, si applica a chi ha un reddito più elevato o chi preferisce una gestione fiscale più tradizionale. In questo caso, l’imposta viene calcolata secondo le aliquote progressive dell’IRPEF che vanno dal 23% al 43%, in base al reddito netto. A differenza del regime forfettario, con il regime ordinario è possibile dedurre le spese aziendali e applicare l’IVA sulle fatture emesse. Questo regime richiede una gestione fiscale più complessa, ma offre maggiori opportunità di detrazione e compensazione delle spese.

Contributi Previdenziali:

Oltre alle imposte, i liberi professionisti sono tenuti a versare anche i contributi previdenziali, che vanno destinati alla propria Cassa previdenziale di riferimento o alla Gestione Separata INPS, a seconda della categoria professionale. Questo aspetto è fondamentale per garantire una corretta copertura previdenziale per la pensione futura e per eventuali periodi di malattia o invalidità.

In sintesi, scegliere il regime fiscale giusto e comprendere gli obblighi relativi a tasse e contributi è essenziale per una gestione fiscale ottimale della tua attività da libero professionista. Assicurati di valutare con attenzione la tua situazione e, se necessario, consulta un esperto per prendere la decisione più adatta alle tue esigenze.

Take Away Pratico:

  • Apertura della Partita IVA: Puoi aprirla gratuitamente compilando il modello AA9/126.
  • Scegli il Codice ATECO e il Regime Fiscale: Fondamentale per definire il tipo di attività e le tasse da pagare.
  • Iscrizione alla Cassa Previdenziale: Devi registrarti alla Cassa di riferimento per la tua professione.
  • Impatto del Regime Fiscale: La scelta del regime fiscale influenza l’importo delle tasse e la gestione amministrativa.
  • Consiglio: Se hai dubbi, consulta un commercialista o un esperto di consulenza fiscale.

In Sintesi, la Partita IVA è obbligatoria per chi vuole svolgere un’attività professionale continuativa e autonoma. È facile da aprire, ma è importante scegliere il regime fiscale giusto e adempiere agli obblighi previdenziali per evitare problemi e ottimizzare la tassazione.

Vantaggi di aprire una Partita IVA: perché scegliere l’Autonomia

Aprire una Partita IVA offre numerosi vantaggi rispetto a lavorare senza, soprattutto in termini di gestione autonoma dell’attività e opportunità professionali. Ecco alcuni dei principali benefici:

1. Autonomia e Flessibilità:

Con la Partita IVA, hai la libertà di organizzare il tuo lavoro in base alle tue esigenze. Puoi scegliere orari, clienti e luoghi di lavoro, anche lavorando da remoto, senza vincoli di subordinazione.

2. Maggiore Professionalità e Credibilità:

Avere la Partita IVA ti consente di presentarti come un professionista serio e affidabile sul mercato. Questo ti permette di giustificare compensi più elevati e di accedere a una maggiore quantità di opportunità lavorative.

3. Accesso a Regimi Fiscali Agevolati:

Se soddisfi i requisiti, puoi aderire al regime forfettario, che offre tassazioni ridotte (5% o 15%), spesso più vantaggiose rispetto alle aliquote IRPEF che pagano i lavoratori dipendenti.

4. Deduzione delle Spese Professionali:

Con la Partita IVA, puoi dedurre spese legate all’attività (ad esempio, strumenti, formazione, viaggi), riducendo così il carico fiscale complessivo e ottimizzando la gestione delle tue risorse.

5. Possibilità di Lavorare con Più Clienti:

Avere la Partita IVA ti consente di collaborare con diversi committenti contemporaneamente, aumentando le tue entrate e diversificando le opportunità professionali.

6. Sviluppo di un’Attività Propria:

La Partita IVA ti dà la possibilità di costruire un progetto imprenditoriale personale, con potenziale di crescita e indipendenza economica.

Differenza Rispetto al Lavoro Senza Partita IVA:

Lavorare senza Partita IVA (ad esempio, tramite prestazioni occasionali) è limitato a attività sporadiche, con compensi più bassi e senza la possibilità di gestire un’attività continuativa e strutturata. Inoltre, senza Partita IVA, non puoi emettere fatturededurre spese, limitando la tua professionalità e le opportunità di crescita.

In Sintesi:

La Partita IVA è una scelta vantaggiosa per chi desidera intraprendere un’attività continuativa e professionale, poiché offre autonomia, flessibilità, agevolazioni fiscali e maggiori opportunità di sviluppo rispetto al lavoro senza Partita IVA.

Documenti Necessari per Aprire la Partita IVA

Documenti Essenziali per Tutti:

  1. Documento di Identità Valido: Carta d’identità o passaporto.
  2. Codice Fiscale: La tessera sanitaria è sufficiente.
  3. Modello AA9/12 Compilato: Questo è il modulo ufficiale dell’Agenzia delle Entrate per l’apertura della Partita IVA per persone fisiche. Se il modulo è firmato a mano, è necessario allegare una copia del documento di identità. 

Documenti Aggiuntivi in Base alla Situazione:

  • Libero Professionista Iscritto a un Albo Professionale:
    • Documento che attesti l’iscrizione all’ordine o albo professionale (ad esempio, avvocati, medici, ingegneri). 
  • Libero Professionista Non Iscritto a un Albo (Gestione Separata INPS):
    • Solo documento di identità e codice fiscale. 
  • Cittadini Stranieri:
    • Cittadini UE: Documento di identità e codice fiscale italiano.
    • Cittadini Extra-UE: Documento di identità, codice fiscale e permesso di soggiorno valido per lavoro autonomo. 
  • Artigiani e Commercianti:
    • Oltre ai documenti di base, sono richiesti:
      • PEC (Posta Elettronica Certificata): Obbligatoria.
      • Firma Digitale: Obbligatoria.
      • Eventuali certificazioni professionali o titoli specifici per l’attività (ad esempio, diploma per parrucchiere).
      • Iscrizione alla Camera di Commercio e presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), se richiesta dal Comune. 

Note Pratiche:

  • La PEC è obbligatoria per artigiani, commercianti e professionisti iscritti ad albi. Non sempre necessaria per liberi professionisti in regime forfettario non iscritti ad albi.
  • In caso di invio telematico, potrebbe essere necessaria la firma digitale.
  • Alcune attività richiedono titoli di studio o abilitazioni specifiche

In sintesi, per la maggior parte dei liberi professionisti, i documenti essenziali sono il documento di identità, il codice fiscale e il modello AA9/12. Tuttavia, per attività regolamentate, artigianali o commerciali, potrebbero essere richiesti documenti aggiuntivi e adempimenti specifici.

Conclusioni

Vuoi saperne di più su come aprire la partita IVA e scegliere il regime fiscale giusto per la tua attività? Accademia Freelance offre consulenze gratuite per aiutarti a partire con il piede giusto. Contattaci ora per ricevere supporto personalizzato e risolvere tutte le tue domande fiscali!

💬 Hai domande?

Contattaci subito su WhatsApp e saremo felici di aiutarti!

Matteo Mangili
Matteo Mangili

Matteo Mangili è il fondatore di Accademia Freelance, una piattaforma dedicata a supportare i freelance nel loro percorso professionale. Con anni di esperienza nel settore, si impegna a fornire risorse e strategie per aiutare i freelance a crescere e trovare clienti online.

Scopri nuove strategie, consigli e approfondimenti per freelance e professionisti del digitale

📖 Continua ad approfondire: esplora il nostro Blog!

Contatti

📧 Email

info@accademiafreelance.com

📞 Phone

+39 3513750024

📱 Seguici

Compila il form e ti risponderemo al più presto! 📩

Nome